La gente ha sete di cultura, come dimostra l’inaugurazione del Teatro Galli

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Di cultura si mangia e la gente è affamata. Viviamo in tempi in cui imperversa l’ignoranza, intesa come non conoscenza di ciò che ci circonda e scarsa capacità di interpretare i fatti. Siamo l’ultimo tra i paesi industrializzati nella classifica dell’Ocse che analizza la capacità delle persone di comprendere un testo. Il tasso di lettura di libri e giornali degli italiani è bassissimo rispetto a quello di altri paesi avanzati. Una regressione che porta sempre più gente e lasciarsi propinare qualsiasi teoria suggestiva da parte del bravo comunicatore di turno. Anche se quel comunicatore ha come fine ultimo il creare disordine, il diffondere la paura dell’altro per rendere l’opinione pubblica dipendente dalle proprie ricette: da se stesso.

Sono convinto del fatto che molta gente sia consapevole delle proprie lacune e che si dispiaccia di sapere così poche cose. Abbiamo le prove del fatto che se alla gente viene data l’occasione di informarsi e di imparare in maniera accessibile, comincia di corsa ad apparecchiare la tavola per sfamarsi al banchetto della conoscenza. Lo dimostrano i dati di ascolto stratosferici di un programma divulgativo come “Ulisse – il piacere della scoperta” di Alberto Angela. Ne è stata una prova domenica 28 ottobre la riapertura, dopo 75 anni di attesa, del Teatro Galli di Rimini. Quella sera la gente comune ha assistito in un clima di festa alla riconquista di questo polo culturale.

In questo video vi ripropongo la diretta che ho fatto per Teleromagna pochi istanti prima dell’inaugurazione del teatro. Poi la mia intervista alla mezzosoprano Cecilia Bartoli e ad alcune persone presenti in sala.

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