Sapete cosa avviene in mezzo ad un gay pride?

Che cosa avviene all’interno di un pride LGBT? Per il terzo anno consecutivo ho documentato il Rimini Summer Pride attraverso riprese ed interviste ai partecipanti. In questa edizione 2018 mi sono concentrato soprattutto sui genitori di omosessuali e sui messaggi che invierebbero a quanti faticano ad accettare l’orientamento sessuale dei propri figli. Consiglio la visione di questo reportage soprattutto a chi a un pride non c’è mai stato e non ci si è mai imbattuto neanche per sbaglio e si domanda cosa avvenga al suo interno. Cosa fa la gente? Come ci si veste? Che tipo di persone vi partecipano?

Molti hanno in mente i gay pride di 20 anni fa quando il mondo era diverso, più chiuso, c’erano meno diritti e ad esporsi erano i membri della comunità LGBT più coraggiosi ed esibizionisti che per attirare l’attenzione e dire “esistiamo anche noi” utilizzavano forme estremamente colorate. Quella volta, sì, carnevalesche con una profusione di perizoma, tacchi a spillo e fruste. Oggi i pride, se non fosse per le bandiere arcobaleno e un paio di drag-queen ogni mille partecipanti, sembrano delle marce studentesche qualunque accompagnate da musica e balli. E vi partecipano sempre di più le famiglie, etero e omo, con bambini al seguito, oltre ai genitori degli omosessuali stessi.

La peculiarità del Rimini Summer Pride, rispetto ai pride di altre città, è che qui il corteo si svolge sul lungomare di una capitale del turismo all’orario in cui le persone escono dalla spiaggia. Per cui tanti turisti e riminesi, un po’ perché bloccati della folla, un po’ perché incuriositi dallo spettacolo e dalla musica, si fermano a guardare. C’è chi si lascia coinvolgere ballando e facendo story su Instagram (tanto è sabato, dove vuoi andare?) e c’è chi invece rimane impietrito e diffidente, e per lo meno ha visto in prima persona di che cosa si tratta.

Il primo video è il reportage che raccoglie varie immagini del corteo. Nel secondo ci sono le interviste ai partecipanti.

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